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Tuglie. “Gran Menzione” alla XIX edizione del Concorso enologico internazionale del Vinitaly (la principale fiera enoica del mondo, che si è svolta dal 7 all’11 aprile) per il Salento primitivo Igt “Le Pitre” dell’azienda Mottura di Tuglie.
Un risultato che fa onore a questa azienda, fondata nel 1927 da Pasquale Mottura. Oggi i proprietari sono i fratelli Antonio e Pasquale, nipoti del fondatore, affiancati dalle giovanissime Marta e Barbara, di 23 e 24 anni: è in mano alle donne il futuro dell’azienda.
«Sono nata tra i vigneti – racconta Marta Mottura – e sin da bambina ho sempre sentito parlare di vini. Sto per laurearmi in Economia all’Università Cattolica di Milano e, ovviamente, una volta terminati gli studi desidero occuparmi dell’azienda». Il percorso è già stato avviato. «È da circa un anno e mezzo che, con mia cugina Barbara, affianco mio padre e mio zio. In particolare mi occupo del controllo di Gestione, ma con il tempo desidero ricoprire maggiori responsabilità. È un lavoro molto intenso, ma anche pieno di soddisfazioni. La nostra è una realtà con una lunga tradizione, ma che sa guardare con intelligenza al futuro. C’è un bel gruppo di giovani professionisti, composto da me, Barbara e il giovanissimo enologo Nicola Baldari. Lui si è laureato da poco e si è trasferito a Tuglie, dove vive e segue con particolare attenzione e meticolosità il lavoro nei vigneti».
Le cantine storiche dell’azienda Mottura si trovano a Tuglie, mentre le zone produttive sono sparse tra Cellino San Marco, Campi Salentina, Salice Salentino e Squinzano. La cantina è un esempio di architettura industriale di fine ‘800, dotata di splendide volte a stella. In questi ambienti restaurati si svolge l’affinamento in acciaio, la maturazione in botti di rovere, le fasi dell’imbottigliamento e lo stoccaggio dei vini. La cantina è attrezzata con tecnologie d’avanguardia e ciò rende possibile il monitoraggio delle temperature e la conservazione dei vini. Anche l’imbottigliamento lavora con procedure mirate alla qualità e alla conservazione degli sforzi fatti in vigna ed in cantina.
Gestire la produzione, seguire la nascita del prodotto e poi anche la promozione è un lavoro impegnativo, certo, ma che Marta Mottura segue con un entusiasmo che le traspare dagli occhi mentre ne parla. Il premio ricevuto al vinitaly non può che essere un incentivo a fare sempre meglio. Per la linea “Le Pitre”, infatti, vengono selezionate a mano le migliori uve di vigneti che hanno tra i cinquanta e i sessant’anni. “Gli importanti obbiettivi conseguiti fino ad ora – si legge sul sito web dell’azienda – sono il frutto delle sinergie, non solo di un affiatato gruppo di tecnici ma anche di tutti quelli che hanno creduto in un reale obbiettivo di crescita”. Questa è la filosofia dell’azienda, che conta molto sulle forze e le idee delle nuove generazioni per raggiungere ulteriori traguardi.
Tornando alla fiera del Vinitaly: oltre a Mottura, di Tuglie c’era l’azienda Calò Michele e figli, che a Verona ha esposto le tre versioni del loro “Mjère” (rosato, rosso e bianco) e poi il “Grecantico”, lo “Spano”, il moscato “Stella Tullie” e la grappa “Mjère”. Presente anche Calosm – azienda dei fratelli Calò nata nel 1989 – che in fiera ha presentato i propri vini, quelli provenienti dai vigneti di Tenuta Stracca, ad Alezio.
Angela GrecoTuglie. “Gran Menzione” at the 19th edition of The International Wine Competition of Vinitaly for ‘Le Pitre’ Primitvo
Salento Igt.
By Angela Greco
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